Pubblicazioni

Nel corso della mia carriera ho avuto modo di contribuire a diversi progetti editoriali pubblicando saggi su diverse tipologie di argomenti.
Gestione del burn outHo trattato del fenomeno del burn out in un saggio contenuto all’interno de “Il manager emozionale. La gestione eccellente delle emozioni nei luoghi di lavoro” di R.Tassan, pubblicato da Franco Angeli.
Testo fondamentale per i responsabili delle risorse umane, sia in fase si selezione che in fase di valorizzazione del personale, il mio saggio “Burn out e verso Sé”, descrive il fenomeno del burn out nell’universo manageriale attraverso due corpose interviste a manager di spicco quali Salvo Anello, sales lead presso Accentue e Sandro Ferrone, imprenditore di mloda.
Comparando un’antica disciplina con la psicoterapia occidentalePer il Gruppo editoriale Viator ho collaborato con la pubblicazione del saggio “Psicoterapia sotto un Pipal” contenuto in “Il Buddha, il tao e l’analisi trasnazionale” di R.Tassan, in cui ho evidenziato le funzioni terapeutiche volte alla cura della sofferenza intrinseche nella dottrina buddhista.
Considerato in questo contesto non sono come una religione, il Buddhismo si rivela essere anche forma di salvezza personale, un prendersi cura della propria anima attraverso un’illuminazione spirituale che apporta profondi cambiamenti di coscienza e mutamenti nel modo di ascoltare le nostre emozioni e il nostro rapporto con la società umana.
In questo saggio confrontate le principali funzioni terapeutiche del Buddhismo con la psicoterapia occidentale, evidenziando come in entrambi i percorsi il fine ultimo è la scoperta del Vero Sé, un viaggio di liberazione attraverso un lavoro di autoesplorazione.
Un viaggio all’interno della cattiveria umanaIn “De Nequitia. Psicologia e fenomenologia della cattiveria”, seduti anch’esso dal Gruppo Editoriale Viator, assieme al Professor R.Tassan indago le motivazioni psicologici e i processi biologici e neurologici che spingono solamente l’uomo, unico nel regno animale, a compiere deliberatamente atti efferati e raccapriccianti, non per ritualità, in cui l’atto violento è volto stabilire la supremazia gerarchica e sessuale all’interno del branco, ma per puro gusto di commettere il male.